CBD e dolori mestruali
Tre quarti delle donne provano un qualche tipo di dolore durante il ciclo mestruale e per il 10% il dolore è invalidante al punto da compromettere del tutto la quotidianità.
Solo nel 2016, in Italia, è stata pubblicata la proposta di legge sul congedo mestruale, che prevede il congedo dal lavoro per tre giorni al mese.
L’azione antidolorifica del CBD per i dolori mestruali
Il cannabidiolo (CBD) sta diventando sempre più apprezzato dalle donne che desiderano placare i dolori mestruali senza, necessariamente, ricorrere ai comuni antidolorifici. Il cannabidiolo, infatti, viene studiato da tempo per la gestione di molte forme di dolore, fra cui quello neuropatico o quello cronico.
Di recente l’interesse scientifico si è spostato anche sul cannabidiolo impiegato, nello specifico, per contrastare il dolore mestruale.
Il cannabidiolo, infatti, il cannabidiolo agisce scarsamente sui recettori cannabinergici CB1 e CB2 ma è in grado di interagire con diverse neurotrasmissioni a livello del sistema nervoso centrale.
È stato riportato ad esempio un suo potenziale coinvolgimento nella regolazione del tono endogeno di Adenosina. Infatti, gli effetti antidolorifici del CBD sembrano essere antagonizzati da sostanze in grado di inibire i recettori A1 della Adenosina.
Tali recettori sono molto coinvolti sia a livello periferico che centrale con la trasmissione e la cronicizzazione del dolore.
È questo il motivo che spinge sempre più donne a ricorrere ai prodotti contenenti CBD. Oramai la varietà di proposte sul mercato è così ampia da incontrare le necessità di chiunque. L’importante, però, è come sempre cercare e acquistare prodotti certificati, che siano il risultato di un ciclo produttivo controllato e rigoroso.
CBD e mestruazioni
Alla base del dolore provocato dalle mestruazioni ci sono le sostanze chimiche chiamate prostaglandine. Il loro aumento, con il picco proprio nei giorni del ciclo, provoca infiammazione, sanguinamento e dolore.
Con il sopraggiungere del dolore, molte persone ricorrono a ibuprofene o simili farmaci antinfiammatori non steroidei: i FANS. Questi agiscono inibendo l’enzima responsabile della produzione di prostaglandine (COX-2).
Ciò significa che i FANS potrebbero potenzialmente diminuire tutti i sintomi aggravati dalle prostaglandine – comprese le infiammazioni, le contrazioni e il dolore.
Purtroppo, i FANS possono avere anche effetti collaterali gastrointestinali anche gravi, ed è per questo che dovrebbero essere usati, in ogni caso, con moderazione. In certi casi, le persone con determinati problemi digestivi potrebbero doverli evitare del tutto. Anche per questo genere di condizioni, il CBD potrebbe rappresentare un’alternativa migliore dei FANS.
Recentemente, gli scienziati hanno scoperto che – in maniera simile ai FANS – anche il CBD inibisce l’enzima produttore di prostaglandine. Tuttavia – a differenza dei FANS – il CBD inibisce preferibilmente la COX-2 rispetto alla COX-1, il che significa che i suoi benefici antinfiammatori non hanno effetti collaterali gastrointestinali. Diminuendo i livelli di prostaglandine durante le mestruazioni, è possibile ridurre l’infiammazione, il dolore e i crampi.
A ciò si aggiunge il fatto che i crampi mestruali sono esacerbati dalle contrazioni della muscolatura che riveste l’utero – e i cannabinoidi sono ampiamente riconosciuti per rilassare la muscolatura . Sia il THC che il CBD mirano entrambi a diversi recettori incorporati nel tessuto muscolare e, rilassandolo, diminuiscono le contrazioni.
I metodi di assumere il CBD possono essere svariati: olii, cristalli, unguenti, creme, pomate, pastiglie, cibi. Tutto sta nel comfort desiderato e nelle necessità di chi ne deve fare uso. Di recente, nei paesi anglosassoni, sono stati introdotti i tamponi alla cannabis: preparati che possono essere messi direttamente a contatto con le mucose e i muscoli, per un’efficacia immediata e un sollievo rapido.
E se il dolore non passa?
Da troppo tempo il ciclo mestruale è associato a un dolore ineluttabile e si pensa che sia “normale” soffrire per qualche giorno. Ciò è sbagliato e, in certi casi, pericoloso perché porta a una potenziale sottostima di gravi problemi di salute in corso. Parlatene con il vostro medico: a volte crampi dolorosi e/o forti emorragie possono essere sintomo di un problema più grave come l’endometriosi (il cui dolore può essere lenito dai cannabinoidi).
Vi invitiamo a parlare con il vostro medico dei sintomi e di un eventuale trattamento, basato su FANS, cannabinoidi o altri rimedi, per escludere altri problemi di salute, in particolare se i sintomi non migliorano con il tempo. Anche nei casi più gravi, vostro medico può, inoltre, aiutarvi a determinare se esistono interventi chirurgici o ormonali che potrebbero essere più efficaci.
Fonte: enecta.it